
I 4 Archetipi di Imprenditori: Seriale, Accidentale, Obbligato, Startupper
L’articolo 2082 del Codice Civile definisce imprenditore “chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi”.
È una definizione tanto giusta quanto generica! Nella realtà, infatti, esistono diversi archetipi di imprenditori, ognuno dei quali con un modo proprio di “essere” e vivere l’imprenditorialità..
Vediamo insieme quali sono!
Le 4 tipologie di imprenditore
Il premio Nobel per l’economia Muhammad Yunus afferma da sempre che, ogni uomo può diventare un imprenditore se messo nelle condizioni di esserlo!
A confermarlo anche diversi studi accademici sullo sviluppo dell’imprenditorialità, dai quali è emersa l’esistenza di almeno 4 diverse tipologie di imprenditori:
- l’imprenditore puro (o imprenditore seriale);
- l’imprenditore occasionale (o imprenditore accidentale);
- il non imprenditore;
- lo startupper.
L’imprenditore seriale (o Imprenditore puro)
E’ quel soggetto che ha una naturale tendenza per l’autonomia d’iniziativa, l’organizzazione di risorse umane e materiali, il rischio ed il corrispettivo profitto.
Questo soggetto normalmente non ha idee di business a cui sia particolarmente affezionato ma le ricerca con un’attività spesso occasionale e discontinua, più raramente sistematica e continua. Il suo punto di forza è la capacità naturale o acquisita di gestire sistemi con variabile grado di complessità, sviluppare valutazioni ed assumere decisioni, condurre uomini.
E’ la tipologia più rara. Ne fanno parte quelle persone che amano costruire cose nuove, innovare, risolvere problemi, migliorare la vita delle persone, creare ricchezza per sé e per gli altri.
Il non imprenditore (o l’obbligato)
Il non imprenditore è quindi colui che lo diventa per necessità. Poco considerato dalla dottrina perché è la negazione della teoria imprenditoriale, ma è purtroppo molto diffuso nelle aree relativamente meno sviluppate del Paese… soprattutto in tempi di crisi come questi.
Non possiede le caratteristiche che abbiamo visto contraddistinguere l’imprenditore puro, né un’idea brillante che lo spinga a fare impresa. Un esempio tipico è rappresentato da coloro che aprono un’attività (magari in franchising o sfruttando qualche agevolazione fiscale), perché si dispone di un locale non utilizzato o ancora più spesso per uscire da uno stato di disoccupazione.
L’Imprenditore occasionale (o imprenditore accidentale)
E’ quel soggetto che in modo più o meno fortuito acquisisce o formula un’idea di business e se ne innamora, fino a decidere di trasformarsi da non imprenditore ad imprenditore. Egli non ama necessariamente il rischio, spesso non è in condizione di valutarlo, non ha una particolare inclinazione all’organizzazione e alla gestione di denaro e persone, ma opera confidando nella bontà della propria idea..
Purtroppo, con queste premesse, è veramente casuale che l’imprenditore accidentale raggiunga il successo e sappia gestirlo fino a trasformarsi in un vero e proprio “imprenditore puro”.
Tra le 4 è forse la tipologia più diffusa, non tanto in termini numerici reali, ma in termini potenziali. Quasi chiunque ha infatti avuto qualche buona idea ed ha accarezzato la possibilità di realizzarla. Il problema principale per chi rientra in questo profilo, infatti, è che molto spesso si lasciano bloccare dall’insicurezza, dal rischio, accantonando quindi a tempo indeterminato ogni velleità.
Lo Startupper
Negli ultimi anni si parla molto di startuppers, ma questa categoria nei fatti rappresenta solo una piccola parte del vasto mondo dell’imprenditorialità.
Il fine ultimo degli startuppers non è quasi mai la creazione di un’azienda di successo ma la cosiddetta “exit”: vendere appena possibile la propria startup al prezzo più alto possibile a business angels, investitori e ad “imprenditori puri”.
L’80% delle startup nasce inoltre nel settore informatico e tecnologico, dove gli investimenti sono esigui e le barriere all’entrata sono molto basse.. detto in parole semplici, tutti ci provano perché non si ha niente da perdere, ma chi è guidato soltanto da questi intenti di sicuro non può essere considerato un imprenditore!
Considerazioni finali
Chi sceglie di essere un imprenditore, deve, per prima cosa, essere consapevole che per avere successo occorre far sue determinate capacità e competenze (vedi i requisiti per diventare un imprenditore di successo).
Deve poi esser consapevole che un’idea, per quanto innovativa o rivoluzionaria, è come un “seme di una pianta”. E come tale, va coltivata con costanza e amore per farla germogliare ed emergere dal buio del sottosuolo! Con un po’ di tristezza vi posso assicurare che sono molti coloro che, pur avendo delle buone intuizioni, preferiscono la sicurezza del buio alla scoperta della luce!
Dal mio canto vi dico di non aver paura di intraprendere un’attività imprenditoriale! Fatelo, però, con “consapevolezza”!
P.S. Alla luce di quanto detto, voi in quale archetipo vi identificate?