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Pasquale Lorusso, il coraggio di innovare!
Storie di successo

Pasquale Lorusso, il coraggio di innovare!


Quella di oggi è la storia di un uomo non comune. È la storia di un self-made man. È la storia di un ragazzo che abbandona gli studi per avviare una propria attività e che forse nemmeno immaginava quanto lontano questa scelta lo avrebbe portato.

È la storia di chi negli anni riesce a creare un’impresa di successo e a far conoscere, nel suo piccolo, il Made in Italy nel mondo. È la storia del fondatore della Bawer S.p.A., azienda leader nella progettazione e produzione di articoli per il settore Automotive, medicale e museale.

È la storia di Pasquale Lorusso, oggi una delle personalità di maggiore rilievo nel panorama industriale meridionale. La sua storia stupisce e spero vivamente che possa ispirare chi desidera seguirne la stessa strada.

 

Gli inizi di Pasquale Lorusso

Pasquale Lorusso nasce nel 1962 ad Altamura da una famiglia di agricoltori. Sin da piccolo, è il lavoro nei campi a temprarne il carattere e a insegnargli lo spirito di sacrificio.

Si diploma in Ragioneria e si iscrive alla facoltà di Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Di lì a poco intraprende un’attività commerciale e, non potendo percorrere entrambe le strade, sceglie questa via anziché l’altra.

 

La sua prima attività imprenditoriale

Nel 1981, all’età di 19 anni, inaugura con altri soci un punto di distribuzione di accessori e ricambi per il settore Automotive. Investe una somma pari agli odierni 10.000 euro ed è durante questi otto anni che acquisisce un’ ottima conoscenza del settore.

La spiccata imprenditorialità lo porta a maturare il desiderio di dar vita a un’entità produttiva e nel giro di poco tempo, avvalendosi di diverse consulenze tecniche, riesce a definirla.

 

La creazione della prima “fabbrichetta”

Nel 1990-91 Lorusso e i soci mettono in atto il primo progetto di produzione di accessori e componenti per veicoli industriali. La vendita dei prodotti è dapprima circoscritta alla Puglia, poi estesa alle regioni limitrofe.

Il mercato reagisce positivamente e così nel 1992 la società decide di realizzare un opificio industriale. Il progetto, ambizioso e importante, prevede uno stanziamento notevole per un totale di 2.300.000 euro.

L’investimento consente di realizzare un nuovo opificio con impianti e macchinari necessari ad industrializzare il processo produttivo.

 

La nascita della Bawer e della mitica “Cassetta porta attrezzi per veicoli industriali”

Alla fine del 2001, Pasquale Lorusso si pone come obiettivo quello di far conoscere i suoi prodotti anche all’estero, aumentarne ulteriormente la qualità e diversificare la produzione.

Nel 2002 nasce la BAWER, specializzata nella produzione di un articolo di nicchia: la cassetta porta attrezzi, realizzata in acciaio e destinata ai veicoli industriali. Inizia così una prima fase di internazionalizzazione dell’azienda, la quale cresce a ritmi sostenuti, circa il 30% all’anno.

La “cassetta porta attrezzi per veicoli industriali” diventa il prodotto di punta della Bawer. Interamente Made in Italy, si fa conoscere da subito sui mercati nazionali ed internazionali. L’alta qualità e la competitività sul mercato sono solo alcune delle caratteristiche vincenti di questo prodotto.

L’enorme successo incoraggia l’azienda a fare nuovi investimenti nell’industrializzazione del processo di lavorazione e nell’automazione dei magazzini al fine di gestire le commesse in modo sempre più efficace.

 

La società si trasforma in Bawer S.p.A.

Nell’Ottobre del 2008, in conformità con la strategia di sviluppo, Bawer opera una trasformazione societaria con l’affiancamento del nuovo socio, Ventricelli Anna, ed il conseguente aumento del capitale, adottando il modello della S.p.A. rispetto a quello originario della S.r.l.

In un momento difficile per la nostra economia, l’azienda trova il carattere di effettuare un importante investimento per portare il numero di dipendenti da 50 a 100 unità ed attivare così una diversificazione produttiva che gli ha permesso di conquistare la leadership mondiale nella progettazione e produzione high-tech di elementi in acciaio non solo per il settore Automotive ma anche per il Medical ed il Museum.

Un lungimirante progetto che ha proiettato il marchio BAWER verso nuovi mercati.

 

Pasquale Lorusso: “Chi innova, non si ferma mai!”

Nel giro di pochi mesi, i soci della BAWER riescono con il loro team a individuare percorsi di innovazione e nuove opportunità di business nei settori del medicale e del museale.

La Bawer, dunque, è innanzitutto un team prima di essere un’azienda.  Capacità di delega, impegno e responsabilità rappresentano il fulcro della relazione tra la società e i suoi collaboratori.

Da quel momento, la Bawer non si è più fermata e continua la sua ininterrotta crescita, puntando sulla ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni.

 

La Bawer S.p.A. oggi

Con un fatturato di 15 milioni di Euro, una forza lavoro di quasi 100 unità, un’esportazione dell’80% della sua produzione e con oltre 65 Paesi serviti, la BAWER S.p.A. è oggi una delle realtà industriali più floride dell’ intero Sud Italia.

Lo stabilimento principale è sito a Matera, nella zona industriale Jesce. Si estende su una superficie complessiva di 45.000 mq, di cui 16.000 mq dedicati alla produzione e 1.000 mq agli uffici, disposti su tre livelli.  A Dicembre 2014 è stata inaugurata in Germania, a Monaco di Baviera, una sede logistica che diventerà da qui a poco anche produttiva, denominata BAWER DE.

La lungimiranza e intraprendenza di Pasquale Lorusso, le idee e le proposte di Anna Ventricelli, l’impegno e la creatività dei collaboratori hanno fatto della Bawer S.p.a. un’azienda capace di vivere con entusiasmo ogni sfida, intravedendo sempre nuove opportunità anche nelle condizioni di maggiore criticità.


Comments (4)

  1. Al
    12 Novembre 2015

    Non avevo mai sentito parlare di questo imprenditore meridionale, tanto meno della sua azienda che tra l’altro ricorda molto il nome della Bayer!! hahaha
    Però effettivamente è una storia bellissima! Complimenti a Pasquale Lorusso ed un grazie a te Nicola che l’hai condivisa! 🙂

    1. Nicola
      12 Novembre 2015

      hahaha! Grazie 1000! Effettivamente il nome Bawer sembra un po’ tedesco, ma è italianissima ed è questo l’importante! 🙂

  2. Enzo
    9 Novembre 2015

    La storia di questo imprenditore dimostra l’importanza di un’idea, nel suo caso una cassetta porta attrezzi per i camion. Un’ idea tramite cui ha conquistato la sua bella nicchia di mercato!!!!

    1. Nicola
      9 Novembre 2015

      E’ vero Enzo, una buona idea è fondamentale! Tutto parte da essa!
      Ma una buona idea è soltanto un buon inizio! Di fatti, la maggior parte dei “potenziali imprenditori” si ferma alle buone idee ed ai buoni propositi, soltanto poche persone hanno poi il coraggio di andare avanti!
      Pasquale Lorusso della Bawer ha creduto nella propria idea, il coraggio di crederci lo ha portato a realizzarla e il coraggio di innovarsi costantemente gli ha fatto superare tante sfide.

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